POLITICHE PUBBLICHE | Rimandata la base legale per le decisioni di triage nella medicina intensiva
La Commissione della sanità del Consiglio degli Stati ha respinto una mozione sulla creazione di una base legale su questo argomento socialmente scottante. Allo stesso tempo raccomanda di incaricare con un postulato il Consiglio federale di illustrare innanzitutto come potrebbe essere realizzata tale base legale. ARTISET e le associazioni di categoria CURAVIVA e INSOS sono dispiaciute che la creazione di una base legale non sia perseguita con determinazione.
Durante la pandemia di Covid-19 si è discusso spesso di un possibile triage nelle cure di medicina intensiva. Grazie all’intervento delle organizzazioni delle persone disabili, l’Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM) ha migliorato le proprie direttive, in modo da evitare evidenti discriminazioni nei confronti delle persone in situazione di disabilità.
Manca una base legale dettagliata
In materia di triage, il Consiglio federale si basa su diverse norme costituzionali e di diritto penale, come il diritto alla vita, il principio dell’uguaglianza giuridica e il contrasto delle discriminazioni. Le direttive ASSM mirano a completare questo contesto legale. Tuttavia, le direttive di un’associazione professionale non possono certo fare le veci di una base legale legittimata democraticamente. Non sono giuridicamente vincolanti. Il problema dello Stato di diritto, in cui i privati con le loro direttive creano basi che possono avere gravi conseguenze sul piano pratico, resta irrisolto. Le decisioni di tale portata necessitano di una discussione su larga scala nell’ambito di un processo democratico. Una base legale agevolerebbe anche il lavoro del corpo medico coinvolto nelle decisioni di triage.
Le direttive ASSM non devono essere considerate in modo isolato, ma inserite in un quadro di riferimento
La decisione su quale paziente ricoverare in terapia intensiva, in caso di carenza di posti letto, deve essere sempre considerata caso per caso. Le direttive ASSM non possono sostituirsi alla valutazione dei casi individuali. Tuttavia, possono aiutare a considerare più aspetti possibili in vista di una simile decisione. Per una discussione su larga scala in merito alla base legale, occorre considerare anche altri aspetti:
- discutere del pericolo di un «tirage silenzioso»: non basta che l’ASSM si concentri solo su una griglia di criteri relativa all’occupazione dei posti di terapia intensiva. Non va sottovalutato l’effetto dei criteri stabiliti sui soggetti a monte (es. i medici di famiglia) che può portare a includere già questi criteri nelle possibili raccomandazioni;
- nell’attuazione dei criteri di triage, le persone anziane e quelle in situazione di disabilità devono essere sistematicamente protette contro la discriminazione. La valutazione della loro fragilità non deve basarsi sulla dipendenza dai servizi di assistenza necessari. Vi è il pericolo che, concentrandosi su una «prognosi (di guarigione) rapida», le persone con esigenze di assistenza presentino i presupposti peggiori.
Necessità di un quadro legale
ARTISET e le associazioni di categoria CURAVIVA e INSOS non approvano la decisione della CSSS-S di rimandare l’istituzione delle basi legali per le decisioni di triage. Anche se attualmente l’argomento può sembrare non urgente, emergono domande fondamentali che devono essere affrontate adesso per essere preparati in caso di future pandemie e in vista di una revisione della legge sulle epidemie.
23.3496 Postulato CSSS-S sulle possibili basi legali e protezione contro la discriminazione per le decisioni di triage
22.3246 Mozione Graf sulla questione delle basi legali per le decisioni di triage
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